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FILTER (filtro)
Circuito destinato alla elaborazione dei dinamismo oscillatorio (waveform) d'un segnale. La modalità dei processo dipende dalla struttura e condizione di lavoro dei filtro stesso. L'elaborazione d'un segnale audio, si manifesta come alterazione timbrica (v. WAVEFORM). I filtri si classificano in due gruppi principali attivi e passivi. I primi attenuano in vario grado certe componenti dinamiche dei segnale, gli altri, all'opposto le esaltano. Altre classificazioni sono relative alle modalità di discriminazione (v. BPF, BRF HPF, LPF). Per componenti dinamiche si intendono le diverse pendenze (velocità di escursione) che una waveform manifesta.
Comunemente risulta più pratico definire le pendenze in equivalenti frequenze armoniche: il comportamento dei filtro viene infatti rappresentato dalla cosiddetta curva di ricurva di risposta in frequenza.

FEEDBACK Effetto causato dalla reiniezione d'un segnale, dall'output all'input dei medesimo circuito. La manifestazione di questo loop, varia a seconda dei tipo di circuitazione adottata. Eco, riverbero, risonanza ed auto oscillazione, sono tra I più comuni effetti di feedback (v. ECHO, RESONANCE, REVERBERATION, SELF OSC). Anche il notissimo effetto Larsen è dovuto a feedback: un segnale percorrendo una linea microfono‑amplificatore-diffusore, rientra per via aerea nel microfono, perpetuando il processo di amplificazione. Se il guadagno è > 1, la lievitazione d'ampiezza cresce fino alla saturazìone a meno che... qualcuno non si decida a girare una manopola, per ridurre il guadagno a un valore < 1

Fc ‑ FREQUENCY, cut off (v. CUT OFF FREQUENCY).

FILE Insieme logico di dati, contrassegnato da un nome o numero, per l'automatica identificazione in memoria, nella fase di recupero (v. anche LOAD, SAVE).

 
 

FLOPPY DISK Disco flessibìle, utilizzato quale supporto magnetico per memoria di massa, digitale. Il disco viene pilotato mediante un dispositivo eiettromeccanico detto DRIVE.

FOURIER TRANSFORM Metodo di analisi matematica per ridurre una forma d'onda complessa alle sue componenti sinusoldali (v. SINE WAVE, WAVEFORM).
Rappresentando dette componenti in modo bidimensionale (frequenza-ampiezza) si ottiene uno spettrogramma detto formante, molto utìle come modello di sintesi additiva (v. ADDITIVE SYNTHESIS).

FM ‑ FREQUENCY MODULATION Modulazione di frequenza (v. Fr). L'applicazione più comune è quella dei controllo di oscillatori operanti in audio range, mediante segnali d'intensità variabile, specialmente periodici in bassa frequenza. Acusticamente, questo tipo di controllo viene percepito come modulazione del tono (pitch modulation) che, nelle forme più comuni, si denomina vibrato, trillo, tremolo, pitch bend, ecc ...

Meno frequentemente, i sintetizzatori dispongono della cross modulation, che si attua ponendo in audio range entrambi i finali, posti in parallelo. Siccome i segnali parziali degli operatori, tutti in audio range, sono caratterìzzati da frequenza, modulazione, volume e inviluppo dinamico, del tutto indipendenti, ne consegue l'estrema variabilità delle waveforms risultati, grazie anche all'animazione delle componenti armoniche. Nel novero dei controlli In audio range è anche compreso il feedback, ossia l'automodulazione d'uno degli operatori.
Va notato che la quantificazione dei parametri relativi a questo stistema di sintesì si risolve spesso empiricamente, cioè provando e riprovando, in quanto non e certo facile progettare un ottimale gioco di intermodulazioni, per semplice deduzione dall'effetto timbrico intenzionale.

FRVCO ‑ FULL RANGE CONTROLLED OSCILLATOR Oscillatore idoneo a produrre segnali periodici, nell'ambito dell'intero spettro di audiofrequenze.

FUNDAMENTAL (Fondamentale) Così è detta la componente più grave, ossia di frequenza più bassa, d'un segnale periodico. Se sufficientemente intensa, è proprio nella fondamentale che l'orecchio identifica il tono dei suono (v. PITCH).

FV ‑ FREQUENCY to VOLTAGE CONVERTER Convertitore, che dalla frequenza d'un segnale deriva una tensione di controllo. Alcuni sintetizzatori sono forniti di questo tipo di mudulo, che consente di pilotare oscillatori od altri circuiti, mediante una sorgente di segnali audio (chitarra, voce, flauto ... ). Questo processo, se applicato ad oscillatori, è utile per attuare la riconversione frequenza‑tensione‑frequenza.

   
 
 

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