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DALL'ANALOGICO AL DIGITALE

IV STORIA DEGLI STRUMENTI ELETTRONICI dal 1950 ad oggi
IV.2. 2. Il sintetizzatore controllato in tensione

IV.2.1.2. Il sintetizzatore controllato in tensione

Donald BuchlaL'orientamento dell'industria verso una tecnologia basata sul transistor rese possibile, al principio degli anni 60, lo sviluppo dei sintetizzatori controllati in tensione. quasi contemporaneamente, Robert A. Moog a New York, Donald Buchla al Tape music center di San Francisco, e Paul Ketoff (SynKet) a Roma costruirono delle attrezzature controllate in tensione per produrre musica, e nel 1964 Robert Moog esponeva alla AES (Audio Engineering Society convention) il suo sistema controllato in tensione.

Il controllo in tensione e' una tecnica che permette di effettuare una parte di sintesi del suono nelle sue principali componenti: frequenza, timbro (composizione armonica), forma d'onda, ed intensità, e permette inoltre l'esecuzione automatica di brani con l'ausilio di apparecchiature (sequencer) in cui le varie regolazioni vengono stabilite da una tensione applicata direttamente all'ingresso di controllo delle apparecchiature stesse.Robert Moog

Il sintetizzatore controllato in tensione e' di struttura solitamente modulare, e costituito generalmente da diversi apparati relativi alla produzione elettronica del suono che vengono connessi tra loro a seconda dei timbri e dei risultati desiderati dal compositore.

Alla base della concezione del sintetizzatore si trovano due tecniche di sintesi del suono: la sintesi additiva, e la sintesi sottrattiva.

La sintesi additiva, deriva direttamente dal teorema di Fourier (che dice che tutti i suoni si possono scomporre in una serie di onde sinusoidali sovrapposte, mentre il teorema di Walsh dice che tutti i suoni si possono scomporre in una serie di onde quadre) e permette la costruzione di spettri complessi per addizione di suoni sinusoidali.

La sintesi sottrattiva, al contrario permette la costruzione di spettri per sottrazione di armoniche (mediante filtri) da forme d'onda complesse. normalmente un sintetizzatore e' costituito da circuiti che adempiono alle funzioni essenziali di generazione, elaborazione, e controllo.

Paul Ketoff  con il SynKetFanno parte dei circuiti di generazione i generatori di rumore (bianco e/o rosa), e gli oscillatori controllati in tensione o VCO (voltage controlled oscillator), in cui la frequenza delle oscillazioni e' determinata da una tensione di controllo;

I circuiti di elaborazione sono quelli che modificano il segnale prodotto dai generatori trasformandolo nel timbro.Questi sono costituiti fondamentalmente dai filtri controllati in tensione o VCF (voltage controlled filters), la cui frequenza di taglio e/o la pendenza di taglio possono essere controllate in tensione, dagli amplificatori controllati in tensione o VCA (voltage controlled amplifiers), in cui il volume dell'amplificatore dipende da una tensione di controllo, e dai generatori d'inviluppo, con cui si determina l'evoluzione temporale del timbro.

I circuiti di controllo sono quelli che rendono disponibili tensioni con cui gestire i circuiti di generazione e di elaborazione. Questi sono numerosissimi e vanno dalla tastiera (con cui e' possibile suonare il sintetizzatore anche nel sistema temperato ), ai sequencer, che una volta programmati possono far eseguire al sintetizzatore delle intere composizioni.

 

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