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I piatti che suonano
 
Alcuni batteristi, soprattutto neofiti (ma non soltanto neofiti), ci hanno fatto rilevare che il piatto musicale viene troppo spesso trascurato, se non addirittura dimenticato, dalle riviste di settore.

Poichè riteniamo che abbiano ragione, affrontiamo questo argomento pur con i limiti imposti dalle nostre poche pagine e dalla nostra cadenza trimestrale.

Con questa prima parte, cominceremo a conoscere i diversi tipi di piatto: le loro forme ed i loro utilizzi.

Passeremo, piú avanti, ad esaminare i criteri di scelta ed i consigli: pertanto è opportuno che chi avesse interesse a seguire questo argomento conservi questo fascicolo perchè tornerà ad essere utile.
 
UN PO' DI STORIA


Introduciamo l'argomento facendo un po' di storia. Sembra che i piatti musicali siano nati in Asia dove venivano usati per la celebrazione dei culti religiosi e nelle feste popolari.

Si può dire che i primi strumenti di questo tipo fossero poco più che due placche metalliche circolari suonate battendole l'una contro l'altra secondo una tecnica del tutto simile a quella usata dai percussionisti delle moderne orchestre sinfoniche.

A quei tempi gli spessori erano piuttosto grossi: da due a dieci volte quello degli strumenti attuali.

Durante il Medio Evo, in occidente la chiesa ne proibì l'uso e riapparvero nella seconda metà del sedicesimo secolo solo nella musica militare; il loro ingresso ufficiale nella «nostra» musica è datato 1779: Ifigenia in Tauride di Gluck.

Da quel momento i piatti hanno svolto i ruoli più diversi, da protagonista a semplicemente descrittivo e sono giunti ai giorni nostri diventando parte integrante degli strumenti a percussione.

 
DUE GRANDI FAMIGLIE
 
I piatti musicali vengono normalmente classificati attraverso una serie di parametri standard i cui termini non costituiscono compartimenti stagni ma possono compenetrarsi a vicenda.
 



Una prima suddivisione in grandi famiglie è la seguente:

PIATTI DA BALLO: quelli, tanto per intenderci, usati dai batteristi delle grandi orchestre di jazz e di musica leggera, dei piccoli complessi rock o jazz, dei piccoli e grandi complessi di musica da ballo.

PIATTI DA BANDA O SINFONICI: usati dai percussionisti delle bande sia militari che non, come dai percussionisti delle grandi orchestre sinfoniche.

Per entrambe queste categorie i piatti musicali vengono classificati, per definirne l'uso e le caratteristiche, in base a due elementi fondamentali: il peso ed il diametro.
Per «peso» non si intende il valore che indicherebbe la bilancia se vi si posasse sopra il piatto, ma il suo «spessore», cioè un peso in rapporto al diametro: a parità di grandezza, un piatto è piú pesante se è piú spesso.

Le maggiori case produttrici hanno acquisito, negli ultimi anni, la buona abitudine di stampigliare su ogni piatto le relative caratteristiche: la categoria (che vedremo più avanti) e lo spessore.
 
COME SONO FATTI


Diamo un'occhiata alla composizione del loro metallo.

I piatti sono in bronzo, lega costituita da rame (nella percentuale dal 75% all'80%) e da stagno (dal 20% al 25%).

Alcune case affermano di aggiungere, per certi modelli, anche piccole percentuali di argento, ma qui il discorso si allungherebbe perché ogni produttore ha le proprie «miscele» che custodisce gelosamente; come dire, le proprie «ricette segrete» con cui si vanta di realizzare i piatti migliori.

 
SPESSORI E DIAMETRI


Per lo spessore vengono usate (nella stampigliatura del piatto, ma anche nei cataloghi), definizioni in lingua inglese; è una convenzione alla quale si sono adeguati tutti i produttori, anche quelli italiani.

Ed ecco le definizioni convenzionali dei differenti spessori di un piatto; per ciascuna di esse diamo la traduzione:

PAPER THIN - Sottilissimo co-me un foglio di carta (per particolari effetti sonori)

THIN - Sottile MEDIUM-THIN - Medio sottile MEDIUM - Medio

MEDIUM HEAVY - Medio pesante

HEAVY - Pesante

EXTRA HEAVY - Extra pesante (anch'essi per particolari effetti sonori). E' comunque importante rilevare che il «peso», pur essendo un dato fondamentale, può talvolta definire la categoria di un piatto, ma non la rispondenza; infatti un piatto da ballo non ha generalmente la stessa sonorità di un piatto da banda avente stesso peso e stesso diametro.

Parlando di diametri, dobbiamo ricordare che, per convenzione, la loro misura è espressa in pollici.

Indichiamo per i diametri in commercio i valori in pollici, ed i corrispondenti valori in cm.

Pollici (inches)
8"
9"
10"
11"
12"
13"
Centimetri (cm)
20
23
25
28
30
33
       
Pollici (inches)
14"
15"
16"
17"
18"
19"
Centimetri (cm)
35
38
41
43
45
48
       
Pollici (inches)
20"
21"
22"
24"


Centimetri (cm)
51
53
56
61


 
 
I NOMI DEL SUONO


Anche i differenti suoni dei piatti sono «codificati» con vocaboli molti dei quali sono inglesi; li elenchiamo con una breve spiegazione per una più chiara comprensione di quanto diremo in seguito.

BELL TONE (letteralmente, suono della campana): la sonorità fondamentale o dominante di un piatto, senza overtones (vedi sotto)

CHICK O CHIP TONE (intraducibile): il suono prodotto dai piatti del charleston quando vengono usati con un colpo di pedale che li «chiude» per qualche istante.

CHING TONE (intraducibile): il suono prodotto dai piatti del charleston quando vengono suonati con un leggero colpo di pedale che li lascia nell'istante in cui si toccano.

OVERTONES (letteralmente, sopratoni): sono le armoniche dell'ottava superiore al suono dominante prodotti dal piatto percosso.

PIN POINT DEFINITION
(letteralmente, definizione della punta di spillo): tipico suono chiaro, netto e preciso di tonalità alta prodotto dalla punta della bacchetta quando suona la campana di un piatto.
Ma definisce anche il suono di quei piatti che avendo un «peso» elevato vibrano meno degli altri; e quindi non producono overtones, o ne producono pochissimi, per cui consentono l'ascolto della loro tonalità dominante.

RISPOSTA
: la velocità con cui un piatto «risponde»; con cui, cioè, raggiunge il massimo delle vibrazioni dopo essere stato percosso.

SMORZAMENTO
: tempo entro cui il piatto smette di vibrare, cioè di suonare.

 
 
Piatto batteria
 
I PIATTI DA BALLO


Possiamo ora esaminare le diverse forme dei piatti e le relative funzioni; cominciamo con la fa-miglia dei «piatti da ballo» che, come abbiamo visto, riunisce tutti i piatti che non sono sinfonici e da banda.

I loro nomi sono: RIDE, CRASH, CRASH RIDE, PIN, PANG, SIZZLE, SPLASH, SWISH, PIATTI DA CHARLESTON.

 

 

Ride
E il piatto per antonomasia, quello che «porta il tempo». E usato in alternativa al Charleston durante le esecuzioni.
Realizzato nei diametri da 18" a 24" nei pesi: Medium-Thin, Medium,
Medium-Heavy, Extra-Heavy.
La scelta è quindi molto ampia, tale da soddisfare le esigenze di ogni batterista; ma il più diffuso, quello base, è il Medium da 20".
Appartengono a questa serie due piatti molto interessanti la cui produzione è iniziata da pochi anni:

FLAT TOP RIDE - un piatto senza campana, prodotti nei diametri da 14" a 22"e nel peso Medium-Heavy. E stato concepito per ottenere sonorità pulite e ben definite ed è quindi particolarmente adatto alla musica soft ed ai piccoli gruppi. Non avendo campana non produce overtones e perciò è l'ideale per registrazioni in studio.
Flat top ride

EARTH RIDE o DEEP RIDE - è l'unico piatto prodotto nel peso Extra-Heavy. I diametri variano da 20"a 24"; ha una campana di grosse dimensioni e la sua maggiore definizione sonora si addice alle esecuzioni di musica Hard Rock amplificata.
Earth Ride - Deep Ride




Crash

La loro caratteristica è quella di avere una risposta ed uno smorzamento velocissimi. Sono suonati con colpi singoli una o più volte consecutive, per sottolineare dei passaggi o per meglio definire accenti o per chiudere frasi. Sono disponibili nei diametri da 14" a 22" e nei pesi Thin, Medium-Thin e Medium. Il diametro più diffuso è il Thin da 18".
Piatto crash


Crash-ride

Come dice il nome, sono piatti intermedi: tra i Ride ed i Crash. Possono essere usati sia per «tenere» il tempo, sia per accenti particolari. Quasi sempre in peso Medium-Thin, hanno diametro variabile fra il 16" ed il 22"; il più diffuso è il 18".

Ping
Consentono di controllare gli overtones in modo da evitare che questi si sovrappongano al suono fondamentale del piatto; hanno quindi un suono pin-point estremamente chiaro e preciso, che viene appunto definito «PING» (da cui il nome del piatto). Vengono spesso inseriti nella gamma Ride, ma meritano un cenno a parte poichè, grazie alla loro particolarissima sonorità, stanno acquistando un ruolo musicale ben preciso. Sono prodotti nei pesi Medium-Heavy e Heavy con diametri variabili da 18" a 24". Il diametro piú diffuso è il 20" nel peso Medium-Heavy.

 
 

Pang
Appartengono ad un gruppetto di piatti «per effetti speciali» nel quale rientrano anche i tre che seguiranno. Producono un suono basso profondo e penetrante, aspro e crudo. Hanno una forma particolare: la campana è più piccola della media ed a volte di forma squadrata anzichè rotonda e la zona esterna della curva è caratterizzata da un lembo rivoltato verso l'alto.
Spesso vengono montati e suonati alla rovescia e sono utilizzati sia come crash, cioè per sottolineare passaggi e accenti, sia come Ride, cioè per sostenere il ritmo. Anche in questo caso il nome del piatto è il nome del suo suono, appunto Pang.
Il genere musicale che più li mette a loro agio è il Funky.
Sono prodotti in peso Medium-Thin ed in diametri da 18" a 22". Il più usato è il 20".
Piatto pang

 


Sizzle

Sono i piatti che spesso vengono chiamati «piatti chiodati» o «rivettati». Si tratta di normali Ride o Crash Ride in cui sono stati praticati dei forellini (6 oppure 8 a seconda del diametro) a circa 3 cm. dal bordo esterno nei quali sono stati sistemati rivetti per ottenere un suono «ronzante».
Se usati come Ride possono accompagnare una esecuzione musicale molto dolce; come Crash offrono una sonorità più morbida dei Crash normali con una risposta leggermente piú lenta ed uno smorzamento molto più lungo (a causa dei rivetti).
Molto in voga una quindicina di anni fa, sono stati praticamente abbandonati, ma da un paio di anni i batteristi stanno dimostrando nuovamente un certo interesse per i Sizzle.
Il peso è il Medium-Thin in tutta la gamma dei diametri; i più diffusi sono il 18" e il 20". Sono reperibili già pronti, cioè con rivetti già montati dal costruttore; ma molto spesso vengono completati su richiesta o dallo stesso batterista.

Splash
Sono i piatti più piccoli ed i più sottili reperibili sul mercato. Hanno infatti un diametro che varia da 8" a 12" (il più diffuso è il 10") con un peso Thin se non addirittura Paper-Thin (sono gli unici realizzati in quest'ultimo spessore). Velocissimi sia nella risposta che nello smorzamento, hanno sonorità brillantissima con frequenze sonore molto alte e si adattano ad ogni genere musicale e ad ogni tipo di orchestra.
Fondamentalmente sono dei Crash, ma per le loro particolarità si pongono in una precisa posizione fra le sonorità dei piatti musicali e ciò ne riduce, ovviamente, l'utilizzo.

Swish
Sono gli ultimi del gruppetto di piatti per «effetti speciali» e costituiscono una variante del PANG, in quanto hanno installati nella estremità piana e rivolta verso l'alto alcuni rivetti. Dimensioni e caratteristiche sono quelle del PANG e quindi anch'essi hanno la possibilità di poter essere montati e suonati in posizione rovesciata. Sono particolarmente adatti come RIDE negli arrangiamenti Dixieland e producono un suono tipico definito come «cinese». A questo proposito, va ricordato che nei primi anni del novecento (agli inizi cioè dell'era batteristica) i piatti SWISH venivano chiamati soltanto piatti CINESI e furono i primi ad essere usati dai batteristi jazz negro-americani.

 
PIATTI DA CHARLESTON
 

La scelta di questi piatti è di capitale importanza per il batterista, essi infatti costituiscono l'ossatura ritmica del «drumming».

E' noto infatti come essi vengono usati in alternativa al piatto RIDE se non addirittura (e accade spessissimo) in sua sostituzione nell'intera esecuzione di un brano musicale.

I piatti da Charleston vanno sempre in coppia e sono montati sul loro supporto speciale a pedale.

La scelta di questi piatti è vastissima anche perchè l'accoppiata offre centinaia di combinazioni diverse; molte di queste combinazioni sono proposte dagli stessi fabbricanti ma molte altre vengono determinate dallo stesso batterista in relazione ai propri gusti.

I diametri piú usati sono il 14" ed il 15".


Come pesi, invece, le combinazioni che possono essere definite classiche sono tre: la prima con entrambi i piatti in Medium-Thin, la seconda con il piatto superiore in Medium e l'inferiore in Heavy, la terza con entrambi i piatti in Heavy.

Di queste tre combinazioni, la seconda è quella che gode delle maggiori simpatie poichè è più versatile come sonorità; infatti, la prima (soprattutto nel diametro 14") si presta prevalentemente ad un genere soft (trio jazz, night club, ecc.) e la terza è decisamente per musica Rock amplificata.

Non si possono ignorare, tuttavia, altre due «combinazioni» di recente concezione che hanno avuto e stanno avendo un buon successo.

FLAT HAT: la particolarità di questo accoppiamento non è nella scelta dei pesi e dei diametri, ma nel fatto che mentre quello superiore è un normale piatto da cherleston, l'inferiore è speciale: senza campana (quindi un picco
lissimo FLAT) e con 4 fori equidistanti a circa 10 cm. dal centro; sono in pratica dei fori di scarico che servono per evitare i «cuscinetti d'aria». Dotati di risposta veloce, sono particolarmente adatti per disco-music.

SOUND EDGE: è una versione simile a quella descritta sopra; in questo accoppiamento il piatto inferiore ha la normale campana, ma il profilo del bordo è ondulato per consentire all'aria di scaricarsi senza formare il «cuscinetto».

 
PIATTI DA BANDA O SINFONICI


Ed entriamo nella seconda grande famiglia dei piatti la cui classificazione comprende: PIATTI DA BANDA, PIATTI DA BANDA DA CONCERTO, PIATTI SINFONICI, PIATTI SOSPESI, GONGS, METAL CASTANETS (NACCHERE METALLICHE), FINGER CYMBALS (PIATTI DA DITA), CROTALI

Ad eccezione dei gong e dei piatti sospesi, tutti questi tipi vengono generalmente chiamati HAND CYMBALS (cioè «piatti a mano») perchè si tratta di coppie di piatti che vengono suonati battendoli l'uno contro l'altro e che quindi debbono essere impugnati con le mani tramite appositi feltri o stringhe.

 
 

PIATTI DA BANDA
Con peso Medium, medium-Heavy, Heavy, generalmente nei diametri da 14" a 20" vengono venduti a coppie.

PIATTI DA BANDA DA CONCERTO
Praticamente simili ai piatti sinfonici (vedere) ma leggermente più pesanti.

PIATTI DA BANDA DA PARATA
Piatti con peso Medium-Heavy, Heavy e (piú raramente) extra Heavy con diametri da 14" a 22". Dal loro peso deriva una sonorità marziale: posseggono una tonalità alta ed una potente capacità sonora con forte proiezione per rispondere alle specifiche esigenze dei concerti all'aperto. Anch'essi vengono venduti a coppie.

PIATTI SINFONICI
Nei diametri da 18" a 22" e nei pesi da Thin a Heavy, vengono venduti già accoppiati in tre categorie tonali: FRANCESE: da Thin a Medium-Thin con attacco «Ssswish»; VIENNESE: da Medium a Medium-Heavy con attacco «Zzzing»; TEDESCO (o wagneriano) in heavy con attacco «Kklang».

Piatti sospesiPIATTI SOSPESI

Sono piatti espressamente concepiti per lavori orchestrali e sinfonici da sospendere o da montare in varia maniera; vengono suonati con bacchette o battenti (bacchette con grosse punte di feltro a forma di ruota o di sfera usate per i timpani). Generalmente in diametri che variano da 14" a 22" ed in pesi da Thin a Heavy.

GONGS
Hanno la forma di un disco quindi sono piatti senza campana; il loro diametro varia da 24" a 28" e sono disponibili in pesi Thin (con sonorità tipo Crash), Medium e Heavy (sonorità profonda e calda). Sono montati su robusti supporti e vengono percossi con battenti molto grossi e pesanti, detti mazzuoli, il cui peso varia da 1.000 a 1.800 gr.

METAL CASTANETS
Sono composti da una coppia di Finger Cymbals (vedi sotto) montati contrapposti sulle due estremità di una molla a forcella; stringendo la molla con il palmo della mano, i piatti suonano battendo l'uno contro l'altro. Vengono normalmente usati per esecuzioni di musica da ballo spagnola o orientale.

FINGER CYMBALS
Piatti piccolissimi (diametro da 2" con peso Thin) e provvisti di stringhe elastiche che consentono il «fissaggio» al pollice e all'indice della mano del suonatore. Posseggono una tonalità altissima, udibile anche attraverso potenti volumi orchestrali e sono prevalentemente usati per danze orientali e per composizioni di musica contemporanea.

CROTALES
Piatti piccoli ma di spessore abbastanza elevato. Vengono concepiti e venduti singolarmente, a coppie ed a gruppi di ottave. Contrariamente a tutti gli altri piatti sono perfettamente intonati, producono cioè note precise, chiare e penetranti; possono essere suonati singolarmente (con l'uso della bacchetta) oppure l'uno contro l'altro. L'intonazione copre due ottave complete a partire dal DO centrale della tastiera del pianoforte. Vengono usati in particolari composizioni e per effetti speciali.

M. Z.

Tratto da Yes Music inverno 1982/83
 
 
Link ad altre pagine del sito sulla batteria
 
 AMPLIFICAZIONE DELLA BATTERIA
Come amplificare la batteria. Dove posizionare i microfoni e consigli tecnici.
  
 I PIATTI DELLA BATTERIA
Descrizione dei vari tipi di piatti che si usano nella batteria e per fare musica sinfonica, percussiva.
Sizzle, pang, ride, crash, splash, swish, charleston, gong, castanets, finger cymbals, crotales, etc..
  
 LA BATTERIA
Piccola guida alla scelta della batteria e consigli per l'acquisto.
  
 COME SCEGLIERE I PIATTI DELLA BATTERIA
Come sono costruiti i piatti della batteria. Come provare i piatti della batteria, consigli. Riparare i piatti batteria.