Index Documenti Synth Chitarre Organi Download News

  Computer music
pag. 4/5
 
 
 
 

Illiac

Il concetto di musica programmata matematicamente porta a quello di musica composta da un calcolatore.

Nel 1955 in collaborazione con L. Isaacson ho iniziato una serie di esperimenti di composizione con il calcolatore ad alta velocità ILLIAC dell'università dell'Illinois. Entro un certo tempo abbiamo portato a termine quattro gruppi di esperimenti i cui risultati sono stati applicati nella " Suite Illiac per quartetto d'archi ".


Dapprima fornimmo il calcolatore dei mezzi necessari per comporre semplici melodie. A questo scopo abbiamo dotato la macchina di un programma per produrre a caso numeri interi secondo una tecnica imitata dal metodo " Monte Carlo " in uso presso i fisici per risolvere problemi contenenti probabilità multiple. I numeri interi presi a caso dallo zero al 14 rappresentavano le note (solo tasti bianchi, né diesis né bemolli) di due ottave conseguenti della scala di do maggiore.

Per introdurre la ridondanza selezionavamo i numeri con istruzioni aggiuntive nel programma; queste istruzioni comprendevano i corrispondenti aritmetici alle norme compositive che regolano le sequenze " permesse " di note. Abbiamo tratto queste norme dal contrappunto di 1a specie. I numeri che avevano passato la selezione venivano conservati nella " memoria " finché il calcolatore aveva completato una melodia ritornando al do, nota di inizio.

L'intera melodia veniva poi stampata su nastro perforato e poteva essere trascritta secondo la notazione convenzionale. Il rifiuto di un numero faceva automaticamente scattare il programma " try again " che ricercava un altro numero, e la ricerca continuava finché non veniva trovata una nota " soddisfacente " e finché la macchina non " concludeva " (dopo 50 prove infruttuose) che tale nota non esisteva, ammettendo cosí di aver preso una strada senza uscita, come capita anche ai compositori. In quest'ultimo caso la melodia incompleta veniva cancellata dalla memoria e la macchina ricominciava dal do.

Nel corso di un'ora la macchina produceva alcune centinaia di melodie di una lunghezza variante da tre a 12 note. In seguito venne dotata di un programma atto a produrre contrappunti a due voci con l'aggiunta di altre quattro istruzioni che scartavano le dissonanze tra le voci. L'aggiunta di altre istruzioni permetteva il contrappunto a quattro voci... I programmi più complicati generavano un maggior numero di prove e di cancellature, ma la macchina continuava a comporre con facondia.

Per il nostro secondo esperimento abbiamo preparato altre istruzioni selezionatrici corrispondenti alle 14 norme del contrappunto di I' specie.

La macchina fu dapprima programmata per produrre musica casuale a quattro voci, a piccoli gradi si passava dalla casualità alla ridondanza immettendo le istruzioni selezionatrici una per volta. A completa immissione delle istruzioni la macchina produceva contrappunti di buona qualità che ricordavano, se si eccettua una certa monotonia del ritmo, certi passi di Palestrina.

Nel terzo esperimento abbiamo cercato di supplire quella varietà ritmica e dinamica di cui mancavano le composizioni. Un metodo molto semplice ci permise una notevole varietà di ritmo. Dato un tempo di 4/8 e l'ottavo come l'unità ritmica piú piccola, tutte le possibili varianti ritmiche entro questi limiti vennero codificate in numeri binari (numeri espressi da 0 e 1, che rappresentano le posizioni di apertura e chiusura del circuito). Cosí 1111 rappresentava quattro ottavi, 1110 due ottavi seguiti da un quarto, 1010 due quarti, e cosí via. La serie delle variazioni formavano

una successione di numeri binari corrispondenti ai numeri decimali da o a 15. Dal momento che i tempi non cambiano di solito ad ogni battuta, la ridondanza ritmica fu introdotta con una seconda serie di numeri casuali allo scopo di permettere alla macchina la ripetizione di uno stesso tempo per 12 volte. A questa ridondanza " orizzontale ", della linea melodica di ogni voce, fu aggiunta con un altro codice binario, una ridondanza " verticale " tra le quattro voci.

Con questa ad esempio 0000 indicava che le quattro voci erano ritmicamente indipendenti, 1111 comportava lo stesso ritmo per tutte, e cosí via. Metodi consimili permettevano l'introduzione dei diversi tipi di dinamica (forte, crescendo, etc.) o delle variazioni nel modo di suonare (legato, tremolo, pizzicato, etc.).

Dal momento che il nostro scopo era quello di ottenere un genere di musica meno imitativo del semplice contrappunto, fu permesso inizialmente alla macchina di scrivere musica cromatica (includendo cioè tutti i diesis e i bemolle).

Si ottenne come risultato della musica con il contenuto piú alto possibile di entropia espressa dalla selezione delle note sulla scala cromatica, musica che era perciò molto dissonante.

Riducendo la ridondanza con l'immissione di solo quattro delle 14 istruzioni, il carattere delle composizioni cambiava totalmente. Mentre i pezzi interamente casuali assomigliavano alle ricerche più ,spericolate dell'avanguardia musicale, gli ultimi pezzi con più alto contenuto di ridondanza, richiamavano passi del quartetto d'archi di Bartok.

L'esperimento concludeva con studi esplorativi sulla dodecafonia di Schonberg e su tecniche compositive consimili.


 
  indietro <<
segue >>  avanti