Index Documenti Synth Chitarre Organi Download News
Come vengono prodotti i piatti della batteria
 

Prima di entrare nel vivo dell'argomento è utile esaminare i diversi modi con cui i piatti vengono prodotti.

DA LASTRA

Questo sistema, che molti definiscono «europeo», consiste nella preparazione di lastre con determinato spessore, la cui lega metallica ha le caratteristiche adatte alla produzione dei piatti.

Da queste lastre vengono tagliati dei dischi aventi il diametro corrispondente a quello dei piatti che si dovranno ottenere; successivamente, con la forgiatura, a caldo, questi dischi assumono la forma a campana del piatto.

Si passa quindi alla tempera e infine questo embrione viene martellato per aumentarne la compattezza molecolare (da cui deriva la sonorità) e conferirgli la caratteristica forma.

Il piatto viene poi rifinito con la tornitura la quale regola anche lo spessore che, come è noto, diminuisce dal centro verso i bordi.

PER FUSIONE

Questo sistema, definito «americano», differisce dal precedente nel fatto che la lega metallica invece di essere trasformata in lamiera viene gettata in fusione direttamente dentro degli stampi, detti conchiglie, che hanno l'impronta dei piatti che si vogliono produrre.

Prima di passare alle successive operazioni, simili a quelle precedenti, il pezzo che esce dalla conchiglia deve essere «sbavato» per pulirlo dalle bave lasciate dalla fusione.

FUSIONE CENTRIFUGATA

E un sistema studiato, realizzato e brevettato in Italia, con questo metodo il metallo fuso non viene semplicemente colato nella conchiglia, ma viene centrifugato all'interno della conchiglia stessa che all'uopo viene messa in rotazione attorno al proprio asse.

Mediante tale rotazione, la cui velocità è opportunamente stabilita, le molecole del metallo vengono spinte con forza negli spazi creati dalla conchiglia e vi si dispongono in modo omogeneo originando un pezzo la cui composizione è compatta e senza rischi di soffiature (bolle d'aria) ed altre imperfezioni.

 
ORIENTAMENTI PER LA SCELTA


La stragrande maggioranza dei piatti che si trovano in commercio viene realizzata con questi tre metodi.

Da essi dipendono ovviamente anche i differenti prezzi; i piatti più economici, quelli da studio per intenderci, vengono ricavati da lastre ottenute in laminato da grosse aziende metallurgiche i cui controlli qualitativi non possono ovviamente tener conto delle caratteristiche che avrà il pezzo finale; inoltre, questi piatti non vengono forgiati, ma semplicemente stampati e torniti.

Tuttavia, nella scelta di un piatto, oltre alla qualità e al prezzo, è determinante anche la sonorità. Per cui se, come si dirà più avanti, il gusto del percussionista può portare anche all'acquisto di un piatto considerato scadente perchè di basso costo, se ha le caratteristiche sonore desiderate; nulla vieta infatti che un piatto «umile» possa entrare con il suo suono nella strumentazione del professionista.

Alla scelta dei piatti è bene dedicare il tempo che occorre per un esame attento ed accurato; il primo consiglio quindi è quello di recarsi da un rivenditore ben fornito in modo che la scelta sia la più ampia possibile.

Sarà utile anche scambiare opinioni con colleghi e cercare di avvicinare batteristi affermati per capire i motivi delle loro scelte. Ma a quest'ultimo proposito occorre fare attenzione che capire le loro scelte non significa imitarle pedestremente.

Un set di piatti deve rispecchiare fedelmente i gusti e le esigenze del batterista: occorre tener presente anche il genere di musica che si suona e gli ambienti nei quali generalmente ci si esibisce. Utili orientamenti si possono anche avere dal maestro di batteria.

A grandi linee possiamo dire che per un trio jazz saranno sufficienti piatti piccoli e leggeri, mentre per un gruppo rock, che suona musica amplificata, necessitano piatti di diametro maggiore e di spessore più grosso.

Per quest'ultimo genere il mercato offre piatti sia da charleston che volanti, appositamente studiati e realizzati.

Tra questi due estremi è possibile trovare strumenti che meglio rispondono alle esigenze personali. Le piccole sale da ballo necessitano di volumi sonori bassi e quindi piatti piccoli e leggeri; le grandi sale, i teatri ed i concerti all'aperto, richiedono un maggior volume sonoro e perciò piatti più grandi e più pesanti.

Il gusto e lo stile personale, nonchè «l'orecchio»» di ogni singolo batterista, determineranno comunque il giudizio finale per la scelta.

E importante rilevare a questo punto che un piatto non deve avere una nota definita (Do, Re, Fa diesis, ecc.), ma deve emettere semplicemente un suono dominante, se un piatto emette una singola nota, non è un buon piatto. perchè una nota precisa può risultare stonata rispetto alla tonalità del brano musicale in esecuzione.

Un buon piatto non deve mai stonare rispetto a qualsivoglia nota o accordo.

Ricapitoliamo alcune caratteristiche dei piatti.

LA FORMA

La forma della curvatura del piatto, determina in massima parte la tonalità del piatto stesso: più piatta è la curva, più basso è il tono e viceversa. Pensiamo alla differenza sonora che esiste percuotendo un piatto sulla campana (zona molto rotonda) o sulla curva (zona poco rotonda). Maggiore è la superficie della curva più alta è la tonalità.

I piatti Ping, infatti, hanno una superficie della curva molto più grande di altri ed i Flat Ride vengono addirittura prodotti senza campana; quindi con una curva molto ampia si può ottenere una sonorità più alta e più definita.

IL PESO

Anche il peso è un fattore determinante nel tono. più pesante è il piatto, più acuto è il suono e viceversa.

I piatti più pesanti sono i più lenti a rispondere ed a smorzare; i piatti più leggeri, invece, rispondono e smorzano più velocemente.

Per esempio, i piatti Crash sono più leggeri dei Ride perchè l'effetto Crash richiede una velocità di risposta maggiore del Ride.


LA DIMENSIONE

Un altro fattore da cui dipende la velocità di risposta e smorzamento è la dimensione, la quale gioca inoltre un altro ruolo; infatti più grande è il piatto, più alto è il volume e viceversa.

DIMENSIONE DELLA CAMPANA

Più larga è la campana maggiori sono gli overtones prodotti dal piatto ed il suono è più simile a quello di una piccola campana detto appunto «scampenellio».

Quindi eliminando la campana, come nei piatti Flat Ride, si arriva ad eliminare sino al 90% gli overtones, dando al piatto una sonorità secca e precisa.

AI contrario, parecchi piatti Crash, hanno una campana sovradimensionata, al fine di produrre un suono di tonalità molto alto e penetrante (lo «scampanellio») tale da superare il volume della musica amplificata.

Possiamo ora fissarci le idee su di un set di piatti.

Anche osservando quello usato da molti batteristi. un buon set di base potrebbe essere:

- Un Ride: piatto un po' pesante per sostenere il ritmo

- Un Crash: piatto un po' più leggero del precedente per puntualizzare accenti e passaggi particolari

- Una coppia di piatti da Charleston: con un buon suono chip.

Volendo poi aumentare, anche in un secondo tempo, i colori tonali, si può pensare ad un altro Ride (es. un Flat oppure un Ping) e ad un altro Crash. Per un ulteriore ampliamento, qualche piatto per effetto speciale, tipo Pang, Sizzle, Splash, Swish.

Infine, allo scopo di completare la gamma sonora, un gong.

Molti batteristi moderni come l'americano Carmine Appice, l'inglese Ginger Baker, ed il nostro Stefano D'Orazio, hanno aggiunto al loro già consistente impianto sonoro, questa originale tonalità.

 
PREMESSE PER LA PROVA


Per potere compiere una buona scelta è indispensabile effettuare una buona prova. Quindi. nel prepararsi alla prova, occorre fare attenzione ad alcuni particolari che costituiscono la premessa alla prova stessa.

LA BACCHETTA

Può essere considerata il prolungamento della mano del percussionista e la sonorità da essa prodotta, quando percuote il piatto, è in diretta dipendenza della propria forma, del proprio peso e dal modo con cui è impugnata.

Ma poichè il modo di «tenere» la bacchetta è in relazione non solo al peso ed alla forma della stessa, ma anche e soprattutto all'impostazionedel batterista; ricordati, quando scegli un piatto, di usare sempre le bacchette che adoperi normalmente per suonare. Non fidarti mai di bacchette di modello diverso dal tuo.

I SUPPORTI

Sia per i piatti volanti che per quelli da Charleston usai tuoi supporti. Se non è possibile, quelli più similari o, almeno per il Charleston. porta con te il morsetto del piatto superiore. differenti modelli di questo accessorio, creano differenti sonorità.

Le dimensioni, i pesi ed i materiali usati per produrre i supporti stessi fanno variare il suonodei piatti, perciò: un piatto provato su di un supporto può suonaremolto diverso se provato su di un altro.

Inoltre assicurati che nessuno dei tuoi supporti o di quelli che usi per fare la scelta dei piatti, sia da Charleston che volanti, abbia vibrazioni o rumori metallici.

Non tenere mai il piatto con le mani e neppure infilando il dito o una bacchetta nel foro centrale dello stesso perchè ciò costituirebbe una specie di sordina ed impedirebbe al piatto di sviluppare tutte le sue caratteristiche sonore.

L'AMBIENTE

Osserva se la stanza dove stai provando, ha un pavimento in ceramica oppure di legno o ricoperto di moquette, se ha tendaggi o moquette alle pareti, se è quasi vuota o piena: i rivestimenti ed i diversi tipi di pavimentazione, cambiano le tonalità del piatto. Se il soffitto è alto o basso.

Magari, se possibile, fatti accompagnare da un amico al quale potrai far provare il piatto mentre tu, allontanatoti di qualche metro, potrai ascoltarlo con maggiore attenzione.

Detto ciò, puoi montare i piatti sul supporto (nella maniera che vedremo in seguito) ed eseguire le prove sotto descritte.

 
LA PROVA DEL PIATTO
 

POSIZIONAMENTO

Per ottenere i migliori risultati dalla prova e dal confronto di due o più piatti, è bene che essi vengano posti sui rispettivi supporti in maniera orizzontale ed alla stessa altezza del pavimento.
Livellamento dei piatti della batteria
Se così non fosse, i diversi rimbalzi delle onde sonore rispetto all'ambiente circostante renderebbero difficile una obiettiva comparazione.

CERCHI CONCENTRICI

Colpisci il piatto con la punta della bacchetta secondo cerchi concentrici.
Il suono deve essere sempre lo stesso. Cerca di colpire il piatto sempre con la medesima intensità e se, mentre percorri un cerchio, la tonalità cambia di molto, ciò significa che lo spessore del piatto non è uniforme ed in fase di esecuzione presenterà un suono distorto.
Test piatti batteria - cerchi concentrici
Questo difetto è dovuto ad una imperfetta martellatura. Dai un'occhiata ai segni del martello e vedi se essi sono uniformi.

ATTRAVERSO IL PIATTO

Colpisci il piatto dal centro verso i bordi secondo due diametri ortogonali fra di loro: dovresti udire un leggero cambiamento di tono: dal più alto al più basso.
Attraverso il piatto Test dei piatti batteria
Se invece il tono «salta» (Alto-Basso), il piatto non è perfetto.

GLI ESTREMI

Con la spalla della bacchetta o con un battente colpisci il piatto vicino alla estremità. Il suono prodotto dovrebbe essere una miscela bilanciata di tutte le tonalità.

Ascolta attentamente per sentire se il piatto mantiene la sua altezza sonora. Non «stopparlo», lascia che suoni fino a quando non ha terminato completamente di vibrare.
Piatto batteria test  degli estremi
Spariscono i toni alti? Cambia la tonalità? Il suono è continuo o ti da l'impressione che ondeggi?

L'altezza sonora deve rimanere costante, il suono fermo ed i toni alti devono essere gli ultimi a smorzare.

Inoltre quando si rulla sul piatto (da piano a forte sino a fortissimo) la miscela delle vibrazioni dovrebbe cambiare da quelle più basse a quelle più alte. Cioè più forte si suona un piatto più esso vibra e quindi maggiore è il numero delle alte frequenze prodotte.

LIVELLAMENTO

Sistema il piatto su di un supporto in maniera che esso stia orizzontale.

Il piatto dovrebbe essere a livello, se piega molto da una parte significa che in quella zona è più pesante, cioè di spessore più grosso che nelle altre zone. ma dovresti essertene già accorto con la prova dei cerchi concentrici.

Dovrai eseguire le operazioni descritte per qualunque tipo di piatto tu stia scegliendo.

 
Prove da eseguire

Abbiamo detto che prima di acquistare un piatto è opportuno un esame attento ed accurato e cioè: prepararsi bene e provare bene dedicando tutto il tempo che occorre.

Abbiamo anche spiegato come si deve effettuare la prova del piatto per individuarne la »qualità sonora» e le eventuali imperfezioni.

Tali operazioni dovranno ora essere eseguite ogni qualvolta dovrai scegliere un piatto.

 
SE DEVI ACQUISTARE UN RIDE


- Prova prima un 20" (51 cm.) poi un 18" (45 cm.) ed un 22" (56 cm.)

Acquistare ride


- Rulla anche leggerissimamente sul piatto.

Ascolta con la massima attenzione, riconoscerai immediatamente il suono che ti piace.

Ricorda che un buon Ride deve avere degli overtones, ma ciò nonostante devi sempre poter distinguere il ritmo del Ride, anche quando il piatto è suonato a pieno volume.

Per provare questo, colpisci l'estremità del piatto con forza e, subito dopo, suona un ritmo molto veloce: si dovrebbero udire distintamente i colpi della bacchetta.

Se questo non succede significa che il piatto non potrà essere udito quando suonato in orchestra.

Inoltre un buon Ride non dovrebbe mai raggiungere il massimo delle vibrazioni quando è suonato con la punta della bacchetta, se lo fa, il ritmo del piatto diventa indefinito e rischia di essere »perduto» interamente.

Ricorda: più un piatto vibra, meno si distingue il suono "Ping" e viceversa.

Acquistare ride

 
 
SE DEVI COMPRARE UN CRASH


- Prova prima un 18" (45 cm.) e poi un 20" (51 cm.)

- Suona questo piatto con la medesima intensità con cui suoneresti un Ride.

Questo perchè un Crash dovrebbe raggiungere il massimo delle vibrazioni il più velocemente possibile, senza «forzarlo» e senza colpirlo violentemente.

- Colpiscilo con l'impugnatura delle bacchette e ascolta con attenzione.

La durata delle vibrazioni di un buon Crash, dovrebbe essere breve, se è troppo lunga potrebbe avere un effetto tipo «Gong» ed interferire con la musica immediatamente successiva al Crash.


Acquistare piatto crash

 
SE DEVI COMPRARE UNO SWISH


- Prova prima un 20" (51 cm.) poi un 18" (45 cm.) ed infine un 22" (56 cm.).

- Anche in questo caso suonalo con la stessa forza usata per il Crash e per il Ride.

- Alterna il suono di questo con quello del tuo Ride regolare.

Per un piatto Sizzle ti consigliamo (se vuoi tu stesso «costruirtene» uno dato che, come già detto, non sempre se ne trovano in commercio già pronti) di scegliere un piatto Ride regolare, leggermente più pesante di quello che acquisteresti per uso normale, in modo tale che sia meglio udibile il «Ping».

Tieni presente che i rivetti installati aumentano gli overtones e pertanto potresti avere la sensazione che la tonalità del piatto, una volta chiodato, sia più alta di quella precedente il trattamento.

Evita il comune errore di chiedere un piatto scadente, otterrai solo una scadente sonorità «Sizzle». Anche un piatto danneggiato non è adatto a essere chiodato.
Acquistare piatto swish

 
LE PROVE DEL CHARLESTON - La miscela sonora

Per ottenere una musica e non semplicemente un suono, è essenziale un appropriato accoppiamento dei piatti da Charleston, e perciò la chiave di volta per la scelta di questi due piatti è che non devi cercare di «raddoppiare» il suono, bensi «miscelarlo» armonicamente.

Per provare questa miscela sonora, sistema i piatti da Charleston singolarmente sul tuo normale supporto da piatto volante e colpiscili con la spalla della bacchetta.

Il suono di ciascun piatto dovrebbe fondersi con quello dell'altro: se entrambi i piatti hanno un'altezza tonale uguale o molto simile, la maggior parte del volume del suono e della miscela, sarà persa.

Comunque occorre fare attenzione anche che la sonorità dei due piatti non sia troppo distante l'una dall'altra per non incorrere nel difetto precedente di perdita di volume. Si consiglia di avere le tonalità di questi due piatti comprese fra un intervallo di terza e Quinta musicale.

Acquistare piatto charleston

Sistema ora i piatti regolarmente sul loro supporto e suona contemporaneamente i due piatti come indicato in figura; dovresti udire una miscela sonora gradevole.

Ora esegui le prove che seguono.

Il suono «Chip»


Sappiamo già, per averlo definito all'inizio di questo articolo, che cosa è questo suono.

Provalo con i piatti che hai scelto senza forzare nè «pestare» sul pedale del Charleston. Un buon «Chip» può essere ottenuto inclinando leggermente il piatto inferiore del Charleston.

Fino a qualche anno fa (parecchi per la verità) questa inclinazione poteva essere ottenuta mediante il taglio del feltro su cui poggia questo piatto.

Acquistare piatto charleston


Questa però è una sistemazione definitiva e che non permette alcuna variazione successiva.

Attualmente, invece, la maggior parte dei supporti da Charleston hanno una vite, posta come indicato in figura, la quale agendo sul feltro ha la funzione di inclinare il piatto inferiore.

Charleston Suono Chip

Evidentemente più funzionale, questa sistemazione consente al batterista di sperimentare varie inclinazioni, scegliere la migliore e di cambiarla in qualunque momento se ne presenti la necessità.

E comunque sconsigliabile inclinare troppo il piatto inferiore, poichè cosi facendo, le estremità dei piatti non si toccherebbero più all'unisono, ma con differenza di tempo troppo sensibile.

Il suono chiuso


Questa prova è costituita da tre operazioni.

La prima viene cosi eseguita.

Chiudi il Charleston, sempre senza esercitare troppa pressione sul pedale e suona i piatti con la bacchetta. il suono che ne deriva deve essere chiaro, secco e definito.

Per la seconda prova, invece, apri leggermente il Charleston lasciando comunque che i piatti si sfiorino fra di loro.

Colpendo leggermente con la punta della bacchetta dovresti udire un suono frizzante, molto metallico, quasi come un piatto tipo Sizzle.

Infine, la terza.

Sempre tenendo i piatti co-me nella prova precedente, colpiscili forte sul bordo con la spalla della bacchetta e la-sciali suonare: dovresti udire una miscela musicale molto piena.

Il suono «aprendo e chiudendo»


L'esecuzione musicale richiede molto spesso al batterista di suonare sul Charleston, aprendolo e chiudendolo velocemente e ripetutamente.

E necessario, pertanto, che i piatti risponda-no a queste esigenze velocemente e facilmente.

Infine, la sonorità del tuo Charleston deve «legare» con quella degli altri piatti.

COME SI MONTANO I PIATTI


Può sembrare un'operazione semplice e banale: non lo è affatto.
Quando metti il piatto sul supporto assicurati sempre che ci sia un tubino di gomma che si interponga fra il metallo della vite e quello del piatto.

Montaggio piatto batteria

Evita nella maniera più assoluta che i due metalli si tocchino.

Se il tubino sarà abbastanza lungo, esso eviterà alla vite di stringere troppo il piatto, impedendogli di vibrare soffocandogli il suono. Lasciagli l'aria.

Lasciare l'aria al piatto

Per fortuna, le maggiori case produttrici di batterie hanno cominciato già da tempo, a immettere sul mercato, supporti già provvisti di questi gommini che rispondono perfettamente alle richieste di cui sopra

.lasciare l'aria al charleston

Fai respirare anche il Charleston.

Non immobilizzarlo.

Altro piccolo accessorio cui occorre comunque prestare la massima attenzione quando si montano i piatti, sia volanti che da Charleston sono i feltri. Questi dischetti di panno devono essere due per ogni piatto: uno sul quale il piatto stesso si appoggia e l'altro sopra.


Per quello che riguarda il Charleston diciamo che, per il piatto inferiore (bottom) ne è sufficiente uno solo posto al di sotto del piatto stesso, mentre per il piatto superiore (top) ne necessitano, anche in questo caso, almeno due: uno sopra e l'altro sotto il piatto.


Devono cioè costituire un cuscinetto vero e proprio fra il piatto e le viti del morsetto. Sono i feltri che «stringono» il piatto, con le viti del morsetto. In questo accessorio non c'è tubino di gomma, perchè il piatto superiore del Charleston essendo abbastanza stretto dalle viti del morsetto non è un piatto volante, i movimenti sono ridotti al minimo e pertanto il contatto metallo-morsetto/metallo-piatto, sono insignificanti.

Lo spessore dei feltri varia in relazione alla lunghezza della vite superiore del supporto e comunque pur affermando che occorre assolutamente evitare il contatto metallico fra piatto e supporto, si deve sempre tenere presente che il piatto deve potersi muovere con la massima libertà sul proprio supporto.

La figura seguente schematizza una situazione ottimale.

lasciare l'aria al charleston

Infine, evita anche supporti che presentino parti metalliche molto sporgenti e dischetti sotto-piatto molto larghi.

COME SI SUONANO I PIATTI


Anche questa può sembrare una cosa ovvia e banale, ma non lo è per niente.
Prima di tutto evita di colpirli direttamente e violentemente. Ciò non deve essere mai fatto.

L'ultima avvertenza da usarsi quando si sta scegliendo un piatto. suona sempre il piatto con lo stesso volume e con la medesima forza con cui lo suoneresti in situazioni reali di orchestra. Ma colpiscili come indicato in figura.

Poi a seconda della sonorità che vuoi ottenere, puoi colpire il piatto in diverse posizioni, ricordando
che se lo colpisci vicino alla campana esso produce un suono di alta tonalità, tipo «Ping».

 

Se invece lo colpisci vicino alle estremità, il suono prodotto sarà indefinito con una grande quantità di overtones.
Pertanto, la migliore zona per suonare un piatto, è quella che sta a mezza via tra la campana e l'estremità.

 


Comunque tieni presente che suonare sulla campana è molto usato in ritmi sud-americani o afrocubani,

mentre colpire l'estremità di un piatto, con la spalla della bacchetta è usato per i Crash.

Infine, a seconda di come tieni inclinata la bacchetta, rispetto al piatto, puoi avere i seguenti volumi.

da pianissimo a mezzo-forte


da mezzo-forte a forte

 
Per i volumi forte e fortissimo puoi colpire con la spalla della bacchetta: dipende solo dalla forza applicata alla bacchetta stessa. Un discorso di angolazione della bacchetta rispetto al volume sonoro è valido anche per il Charleston.


da piano a mezzo-forte


da mezzo-forte a fortissimo
Ricorda però di non «supersuonare» mai un piatto, per volerne ottenere un volume maggiore.
Una buona regola da ricordare è che un piatto dovrebbe sempre essere suonato al 60% del suo volume potenziale. un piatto suonato al 150% del suo volume potenziale è semplicemente un suono offensivo.
Se sei costretto a «supersuonare» sempre i tuoi piatti, evidentemente necessiti di un set diverso e più potente.
 
I PIATTI SI POSSONO RIPARARE

Se si producono rotture nei piatti, esse debbono essere eliminate tempestivamente evitando nel modo più assoluto di continuare a suonare il piatto danneggiato.
Il metodo di seguito illustrato è il più efficace.

Comunque per interventi di emergenza si possono usare anche i seguenti.

Questi ultimi due, sono interventi temporanei e se non si applica poi il primo metodo, il piatto tornerà a rompersi nella stessa posizione.

 
QUALCHE CONSIGLIO


- Se hai già acquistato uno o più piatti, compresi quelli da Charleston, ed hai intenzione di comprarne altri, cerca se ti è possibile di portare con te il set che già possiedi al momento dell'acquisto, in modo tale da poter eseguire una comparazione accurata.
- Se il piatto Ride che eventualmente già possiedi ti sembra abbia un suono un po' troppo «scampanellante», puoi sistemare nelle parti inferiori della campana, uno o due striscie di nastro adesivo.
- Non comprare mai un piatto di qualità scadente e basso prezzo. Non è assolutamente economico. E più conveniente aspettare e acquistare poi un buon piatto.
Un buon piatto lo potrai sempre usare e suonerà sempre bene per lungo tempo. Un piatto di qualità scadente, anche se ha un buon suono al momento dell'acquisto, perderà la sua «brillantezza» e la tonalità risulterà, a distanza di poco tempo, un suono «morto» e non musicale.
E infine, scegli dei rivenditori che abbiano una buona conoscenza dei piatti, come quelli che espongono in negozio questo attestato. La loro esperienza ti sarà utile alla soluzione di molti problemi.


M. Z.

Tratto da Yes Music estate 1983
 
 
Link ad altre pagine del sito sulla batteria
 
 AMPLIFICAZIONE DELLA BATTERIA
Come amplificare la batteria. Dove posizionare i microfoni e consigli tecnici.
  
 I PIATTI DELLA BATTERIA
Descrizione dei vari tipi di piatti che si usano nella batteria e per fare musica sinfonica, percussiva.
Sizzle, pang, ride, crash, splash, swish, charleston, gong, castanets, finger cymbals, crotales, etc..
  
 LA BATTERIA
Piccola guida alla scelta della batteria e consigli per l'acquisto.
  
 COME SCEGLIERE I PIATTI DELLA BATTERIA
Come sono costruiti i piatti della batteria. Come provare i piatti della batteria, consigli. Riparare i piatti batteria.