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Il M.I.D.I. ( Musical Instruments Digital Interface) consente la comunicazione di dati da parte di uno strumento detto Master (padrone) ad un altro detto Slave (schiavo).

In pratica il Master controlla lo Slave in modo tale che, ad esempio, suonando i tasti sul master vengano attivate le corrispondenti note dello Slave oppure, cambiando i preset sul Master, vengano selezionati i corrispondenti programmi sullo Slave oppure che la leva Pitch Bender/Modulazione o I'Aftertouch agiscano su determinati parametri dello Slave.

Master Slave MIDI

La trasmissione avviene collegando la presa MIDI OUT del Master alla presa MIDI IN dello Slave.

Bisogna tenere ben presente che nel cavo MIDI non passano mai segnali audio, ma esclusivamente codici digitali.

 


Pertanto, se collegate via MIDI un piano digitale RD-300 ad un modulo MT-32, non potrete pretendere che dalle uscite audio del piano escano i suoni interni del modulo !

Per sentirli dovrete collegare anche l'uscita audio dell'MT-32 al mixer o all'amplificatore.

Quello che succede, in realtà, quando premete, ad esempio il DO 3 dell'RD-300 è che dall'uscita MIDI OUT esce il codice MIDI di nota 60 che, ricevuto al MIDI IN dell'MT-32, attiva il corrispondente DO 3 del modulo.

 

 
 


Collegamenti MIDINaturalmente potete collegare un Master a più Slave.

Infatti, in quasi tutte le apparecchiature MIDI è reperibile una presa MIDI THRU che riporta fedelmente in uscita i dati che arrivano all'ingresso MIDI IN.

 

 

 

 

 

 

Pertanto, se vogliamo collegare ad un master due moduli (expander), la procedura sarà la seguente:

A) collegare il MIDI OUT del master al MIDI IN del primo modulo.
B) collegare il MIDI THRU del primo modulo al MIDI IN del secondo
.

MIDI connessione Thru

 
 
 
 
 

Un altro concetto importante del MIDI è il canale.

Affinché Master e Slave comunichino fra loro è necessario che il trasmittente (Master) ed il ricevitore (Slave) siano sintonizzati sullo stesso canale MIDI.

In caso contrario i messaggi inviati dal Master verranno ignorati dallo Slave.

Il MIDI dispone di 16 canali.

Questo è utile perché consente, ad esempio di controllare in momenti diversi con un unico Master più Slave sintonizzati su diversi canali.

Supponiamo di usare come Master un D-50 e come Slave due moduli (MKS-50 e P-330).

Operato il collegamento descritto in precedenza potremo, ad esempio, impostare I'MKS-50 sul canale MIDI di ricezione 1 ed il P-330 su 2.

 
 

A questo punto, portando sul D-50 il canale di trasmissione su 1 o su 2, potremo alternativamente pilotare un modulo o l'altro. Ovviamente, se volessimo farli suonare entrambe dovremmo impostarli sullo stesso canale MIDI.

Altra alternativa sarebbe di impostare entrambe i moduli su OMNI = ON.

Nel modo OMNI, infatti, gli apparecchi riceventi eseguono tutte le informazioni MIDI in arrivo indipendentemente dal canale MIDI cui sono associate dalla macchina Master.

Una situazione, poi, alquanto frequente è quella di possessori di tastiera master e modulo politimbrico.

Per modulo politimbrico si intende una unità rack capace anche di eseguire più parti musicali diverse su differenti canali MIDI.

Una accoppiata di questo tipo è D-50 (master) e D-110 (slave).

In questo caso, per suonare più parti e cioè più suoni contemporaneamente dal D-50, dovrete impostare le parti interessate del D-110 sullo stesso canale MIDI del D-50.

Qualora foste, invece, in possesso di piano-forti digitali del tipo RD-300S/250, non dovreste agire sul modulo, in quanto essi sono capaci di trasmettere simultaneamente su due canali.

 
   
 
 
     
 

Un altro punto da precisare è che se il Master trasmette una informazione e lo Slave non la riconosce o viceversa, quella determinata funzione non sarà disponibile.

Ad esempio, chi possiede un Korg Poly 800 può certamente usarlo come Master per controllare un modulo Roland D-550.

Ma dal momento che il Poly 800 non trasmette messaggi di velocità di tasto nella gamma 0-127 (dinamica della tastiera) né di Aftertouch (= variazione della pressione del dito sul tasto), il D-550, pur essendo in grado potenzialmente di ricevere l'una e l'altra informazione, non vi consentirà né di dare maggiore/minore espressività ad un suono di archi né di dare ai brass il classico effetto di apertura del filtro assegnato spesso e volentieri alla pressione del tasto.

 

 
 

Ultima questione di discussione è il trasferimento di dati di suoni mediante BULK DATA.

Il Bulk è un messaggio di Sistema Esclusivo estremamente ricco di informazioni, come, ad esempio, la programmazione dei parametri di un Synth o la sua intera memoria interna.

Con questo sistema ad esempio, collegando fra loro due D-50 nei modi Handshake o One-Way (collegamento MIDI OUT/IN in parallelo o semplice) potete trasferire tutte le programmazioni di suono dall'uno all'altro.

Ma c'è un limite e ci spieghiamo subito!

E vero che il MIDI è un linguaggio universale che consente l'utilizzo di macchine anche di diverse marche.

Ma è pur vero che apparecchiature diverse usano tecnologie di generazione sonora ed algoritmi differenti.

Tanto per intenderci, la tecnologia FM è incompatibile con la tecnologia LA o con la sintesi sottrattiva.

Pertanto, collegando un DX 7 II, al vostro D-50 non potrete mai trasferire i suoni dall'uno all'altro !

 
     
 
 
     
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  L' INTERFACCIA MIDI
Guida all'interfaccia MIDI, breve storia e guida all'uso delle connessioni.
 
     
  TABELLA IMPLEMENTAZIONE MIDI
Istruzioni per la consultazione della MIDI implementation chart fornita con gli strumenti MIDI.
 
     
  MIDI E ELABORATORI DI SEGNALI - YAMAHA SPX 90
Guida all'uso del riverbero SPX 90 via MIDI.