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DALL'ANALOGICO AL DIGITALE

V. IL TRATTAMENTO DEI SUONI MEDIANTE ELABORATORE
V.4. Strutturazione di un laboratorio musicale computerizzato

V.4. STRUTTURAZIONE DI UN LABORATORIO MUSICALE COMPUTERIZZATO


V.4.1. Conformazione generale


La computer music e' nata nei centri di ricerca, e si e' sviluppata essenzialmente tramite questi.

Tutto ciò e' accaduto, e accade in quanto la composizione con certi elaboratori richiede una competenza specifica che non tutti hanno, sia per quanto riguarda l'hardware (i componenti elettronici,), sia per quanto riguarda il software (i programmi per la gestione dei sistemi).

Si sono sviluppate quindi le due seguenti tendenze: una che consiste nell'usare sistemi di sviluppo (ovvero sistemi in cui l'hardware e il software sono realizzati dalle stesse persone che lavorano a disposizione del centro) in ambiente specializzato; l'altra che consente l'utilizzo di prodotti finiti, assemblati e dotati di software specifico che ne consente un uso facile anche da parte di chi non ha una particolare preparazione elettronica ed informatica.

Per la sintesi dei suoni mediante elaboratore sono necessari l'elaboratore stesso, e le piastre di sintesi, ovvero dei sintetizzatori digitali in cui le regolazioni dei vari parametri (frequenza, ampiezza, ecc.) vengono realizzate da codici binari (cfr v.2.1.) alla base di tutto il sistema.

Nella figura 20, e' dato lo schema di un laboratorio musicale completo.
Le funzioni essenziali che caratterizzano un sistema musicale computerizzato sono:

1) traduzione di fenomeni musicali acustici in forma codificata o simbolica;
2) registrazione di fenomeni musicali in forma codificata o simbolica;
3) traduzione di fenomeni musicali in forma codificata in processo sonoro;
4) visualizzazione e stampa di testi musicali, anche in forma di pentagrammi.


 

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