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Qualsiasi sistema di musica elettronica, di qualunque tipo sia la sua sorgente di segnale, richiede amplificazione e riproduzione del suono.

Sia che l'amplificatore faccia parte integrante dello strumento (come in molti organi elettronici), sia che invece costituisca un equipaggiamento separato (come nelle chitarre elettriche), vi sono alcuni requisiti generali che lo rendono differente da un amplificatore hi-fi convenzionale.

La differenza principale è probabilmente la capacità di potenza massima.

Gli amplificatori hi-fi sono generalmente progettati per funzionare in ambienti domestici di piccole dimensioni e la loro potenza non supera nella maggior parte dei casi i 100-150 Watt.

Gli amplificatori per strumenti musicali, al contrario, debbono funzionare per lo più in ambienti tipo clubs, dancings, teatri e auditori e solo occasionalmente in ambienti domestici. La loro potenza può raggiungere, e talvolta superare, i 1000 Watt.

Gli amplificatori per strumenti musicali differiscono da quelli hi-fi anche nella risposta in frequenza.

Idealmente la risposta di un amplificatore hi-fi dovrebbe essere la più ampia e lineare possibile con minima distorsione nella riproduzione dell'intera gamma di note musicali.

Gli amplificatori per strumenti invece hanno in genere risposta limitata ad una delle seguenti categorie: bassi, per gli strumenti a registro basso; gamma intera, media o standard per gli altri strumenti a registro medio come la chitarra e gli strumenti a tastiera; e acuti per gli strumenti come la chitarra solista per i quali è richiesta una potente riproduzione di note acute.

Gli amplificatori hi-fi odierni sono generalmente a transistors (a stato solido), mentre quelli per gli strumenti sono spesso, tuttora del tipo a valvola. Vi sono molte ragioni per questo.

In primo luogo le valvole, rispetto ai transistors, possono sopportare meglio, in generale, sovraccarichi elettrici accidentali. In secondo luogo, gli amplificatori a valvole hanno uscite opzionali per altoparlanti di diverse impedenze a parità di potenza di uscita ottenibile, mentre in quelli a transistors la potenza ottenibile varia con il variare dell'impedenza dell'altoparlante.

In terzo luogo gli utilizzatori sembrano preferire spesso le valvole poiché si pensa che esse producano un suono più pieno. La loro distorsione inoltre è di seconda armonica, meno fastidiosa della distorsione di terza armonica, tipica del suono stridente dei transistors.

Microcircuiti integrati sono stati usati nell'ultima generazione di amplificatori hi-fi che però, a causa delle loro limitazioni di potenza non hanno trovato impiego in questo campo.

Un amplificatore per strumenti deve spesso sopportare sovraccarichi istantanei di tensione in entrata. Simili sovraccarichi non entrano in gioco, generalmente, negli amplificatori hi-fi poiché la dinamica della sorgente di suono è stata accuratamente compressa in registrazione.

L'amplificatore per strumenti deve perciò prendere speciali misure contro l'interdizione che potrebbe derivare da elevate tensioni transitorie e contro la distorsione da intermodulazione.

Caratteristiche dell'amplificatore per strumento

In genere l'ingresso tipico necessario all'amplificatore per strumento musicale per dare l'uscita a piena potenza nominale è dell'ordine di qualche decina di milliVolt.

Per portare questa piccola tensione ad un livello di decine e centinaia di Watt viene generalmente impiegato un preamplificatore che eleva la tensione a circa 1 V prima di immetterla in un successivo amplificatore di potenza.

Nella pratica strumentale simili preamplificatori sono chiamati mixers (miscelatore), poiché sono generalmente progettati per combinare diversi ingressi separati in una sola uscita.

Diversi modi di assemblare il miscelatore, l'amplificatore di potenza e l'altoparlante sono adottati nella pratica.

Se il miscelatore, l'amplificatore di potenza e l'altoparlante sono tutti sistemati in un singolo contenitore, l'apparecchio è chiamato combinazione (familiarmente «combo»).

Se l'altoparlante è contenuto in una cassa separata l'apparecchio è detto console.

Spesso l'altoparlante e l'amplificatore di potenza sonoassemblati in un contenitore, mentre il miscelatore è montato a parte.

Infine una quarta possibilità comunemente adottata prevede il montaggio in contenitori separati dell'amplificatore, del miscelatore e dell'altoparlante.


Amplificatori di potenza commerciali

Gli amplificatori «combo» commerciali sono in genere del tipo portatile.
Le limitazioni di peso risultanti e la possibilità di controreazione acustica generata dal contenitore, impongono che simili amplificatori abbiano potenze d'uscita di 30-60 W, occasionalmente 150-200 W.

Per gli altri tipi nei quali l'altoparlante è separato potenze di 100-200 W sono comuni per amplificatori utilizzati in concerto per singolo strumento.


Infine, nel caso che i suoni di un gruppo di strumentisti siano captati da microfoni e riprodotti in pubblico con amplificazione elevata, non è infrequente incontrare potenze di 2000 W o anche più.

Comunque, molti gruppi sembrano adottare una regola pratica che limita la potenza totale fornita dagli amplificatori a circa 200 W per concerti normali e a circa 1500 W per esibizioni pubbliche.


L'elevata potenza di uscita degli amplificatori per strumenti musicali implica un assorbimento elevato di corrente dall'alimentazione in corrente alternata.

Grosso modo, si può ritenere abbastanza normale che l'efficienza dell'amplificatore sia del 40% circa, il che richiede una potenza di assorbimento della rete di 2 volte e mezza la potenza nominale dell'amplificatore.

Per esempio un amplificatore di 200 W può richiedere 500 W dall'alimentatore vale a dire 2 A da una rete di 230 V e 4 A da una di 115 V.

Molti amplificatori commerciali includono circuiti di compressione o limitatori della dinamica per evitare che accidentali eccessi di tensione in ingresso (molto comuni quando differenti strumenti entrano nello stesso amplificatore), causino sovraccarichi disastrosi sugli stadi di uscita dell'amplificatore. Simili circuiti di protezione sono anche per prevenire fenomeni incontrollabili di controreazione acustica.



La maggior parte degli amplificatori per strumenti musicali è progettata per essere almeno trasportabile, se non portatile; i contenitori più grandi sono forniti comunemente di maniglie atte a facilitarne lo spostamento.

Finora, infatti, i progressi tecnici e circuitali non hanno reso possibile la realizzazione di sistemi nei quali sia possibile ottenere elevate potenze audio da apparecchi piccoli e leggeri.

Non vi è, naturalmente, alcuna relazione diretta tra chilogrammi e Watt, ma le specificazioni di contenitori e amplificatori commerciali sono piuttosto reticenti per quanto riguarda il peso.

Una regola pratica adottata da alcuni strumentisti per stimare il peso dell'amplificatore e dell'altoparlante è partire da una base di 10 Kg. e di aggiungere circa mezzo chilo per ciascun Watt di potenza di uscita.

Per esempio, un amplificatore «combo» da 50W potrebbe pesare 10 + ½ (50) Kg. = 35 Kg.

Il tipo più comune di amplificatore per strumento musicale è proprio il tipo «combo» con preamplificatore, amplificatore e altoparlante nello stesso contenitore.

Se l'esecutore desidera un amplificatore di maggior potenza deve usare una console (comprendente un miscelatore e un amplificatore di potenza) e un grande diffusore separato.

Il bassista utilizza comunemente una simile combinazione dal momento che l'elevato rendimento alle basse frequenze da lui richiesto è meglio conseguibile con una grande cassa acustica.

Molto spesso questi amplificatori a console possono essere relativamente piccoli particolarmente se del tipo solid state (a transistors) e sono sovente venduti come tops, cioè come piccoli strumenti elettronici da porre sulla sommità del relativo diffusore.

Quando è richiesta una ulteriore potenza in uscita si usano amplificatori di potenza (slave amps), da usare sempre come tops, privi della selezione preampli-miscelatrice.

L'ingresso tipico per un simile amplificatore è 0dB (770 mV), mentre quello tipico di un amplificatore con preamplificatore è di 10-100 mV.